La Tata May, Parte 1

[ Fbg, nc, pedo ]

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Published: 10-Jan-2013

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This work is Copyrighted to the author. All people and events in this story are entirely fictitious.

Tata May aveva organizzato tutto nei minimi dettagli. Il rischio, ne era consapevole, era enorme ma aveva estremo bisogno di quei soldi.

Aveva conosciuto Lee nella chat per adulti con la quale si trastullava da qualche sera. Ci mise poco a scoprire che era un pedofilo pervertito, le faceva troppe domande sui bambini che accudiva.

La somma promessa le avrebbe fatto molto comodo, anzi senza quei soldi non avrebbe potuto aiutare il suo compagno a levarsi dai guai. Pensò che in fondo non ci sarebbero state conseguenze per nessuno, Lee si sarebbe divertito assieme al suo gruppo di maiali, lei avrebbe beccato tutti quei soldi e levato dai guai il suo uomo e i bambini non si sarebbero accorti di nulla.

La preparazione fu meticolosa. Dapprima si era informata di come sedare i bambini, non era una cosa banale, occorreva individuare il farmaco appropriato e poi c'era il problema del dosaggio. Quando sarebbe rientrata la mamma non avrebbe dovuto sospettare nulla: i due gemelli sarebbero dovuti essere vispi, attivi e allegri come sempre.

Si informò con scrupolo, e si procurò la falsa ricetta medica.

La scelta, alla fine di tutte le indagini, ricadde sul midazolam, la dose per via orale 0,5-0,75 mg/kg.

Il peso dei bambini era simile, circa 27 Kg per la femmina e 30 per il maschio. Il conto per il dosaggio fu quindi piuttosto semplice, lo aumentò leggermente per il maschio visto che sarebbe toccato a lui per questa prima volta. Tale dose le avrebbe consentito una durata dell'effetto di circa un'ora, sufficiente per fare quello che aveva concordato con Lee. La madre non sarebbe rientrata che nel tardo pomeriggio e quindi tutto sembrava combaciare alla perfezione.

Tata May era una tipa meticolosa e poi tutti questi preparativi le davano una strana ebbrezza, in fondo le piaceva mettersi alla prova con questa impresa. Ovviamente l'interesse prevalente era quello economico, ma c'era qualcosa che andava decisamente oltre, sicuramente le piaceva pensare che era anche un modo di farla pagare a quello stronzo del padre dei gemelli. L'aveva sempre trattata con disprezzo, forse per il colore della sua pelle, o per la sua condizione di immigrata dominicana. Quando si degnava a rivolgerle la parola, le parlava con una spocchia che lei detestava. La madre era una frustrata che pensava solo al lavoro e che probabilmente non scopava da mesi, non le faceva né caldo né freddo, le era indifferente. Il padre invece no, non lo reggeva, quello che stava per fare al suo prezioso figlio maschio era quindi qualcosa che la inorgogliva e le dava soddisfazione.

I trecento euro depositati sulla sua carta di credito le servirono per procurarsi il "necessaire": la fotocamera, le mascherine per nascondere i lineamenti del volto dei bambini, il vibratore, l'olio di vaselina, il farmaco.

Aveva concordato la consegna di circa 500 foto, di diversa tipologia: foto, diciamo, normali, dei bambini che giocavano o che studiano o guardano la tv, foto di pose più o meno allusive e poi, progressivamente, quelle più forti.

Duemila euro per il servizio fotografico le avrebbero risolto i problemi economici almeno per un po'. Lee si era dimostrato affidabile, in fondo, se lei rischiava, per lui, il committente, era anche peggio e questo la tranquillizzava.

La consegna del materiale fotografico sarebbe avvenuta la sera stessa e il pagamento concordato immediato.

Avrebbe fatto le prime foto, quelle "normali" chiedendo ai bambini di fare un nuovo gioco con anche le mascherine sul volto, poi ci sarebbe stata la merenda, la somministrazione del farmaco e, infine, avrebbe lavorato specificamente sul bambino, come richiesto da Lee.

Arrivò verso le 14, la mamma era impaziente di uscire e fu anche un po' sgarbata. Non gliene fregò molto, era tutta concentrata su quello che avrebbe messo in atto di lì a poco.

I bambini, come al solito, erano abbastanza antipatici, Chiara tendeva a dare ordini quasi fosse una schiava e Jacopo le rispondeva a stento.

Li chiamò e disse loro del nuovo gioco, tirò fuori le mascherine e gli chiese di indossarle. Quella per Chiara era piuttosto vezzosa, anche con dei pizzi e la stronzetta se la mise senza problemi soprattutto per vanità, corse infatti subito allo specchio per vedere come le stava. Jacopo fece qualche storia, voleva continuare coi videogiochi, ma alla fine si convinse perché la sua gli ricordava quella di Batman.

Cominciò a fare le foto, i bambini sembravano divertirsi e a loro piaceva riguardarsi così mascherati nel display della macchina digitale. La stanza scelta per il gioco era abbastanza anonima, non c'erano quadri alle pareti ma solo dei poster, per precauzione coprì il divano con un vecchio lenzuolo, giustificò la cosa dicendo che così non c'era il rischio di sporcarlo giocando.

Chiara indossava una gonna al ginocchio e una calzamaglia a strisce orizzontali con dei colori tenui, aveva poi una felpa leggera di colore giallino, nei capelli il solito cerchietto. Tutto molto anonimo, pensò Tata May. Anche l'apparecchio dei denti di Chiara era comune a tante bambine della sua età e sicuramente non l'avrebbe resa facilmente rintracciabile anche se Lee avesse fatto girare le foto in rete.

Jacopo aveva i pantaloni della tuta blu e solamente una maglietta a maniche corte. Le sembrò un abbigliamento molto appropriato per i suoi propositi.

Terminata la prima serie di foto, chiese ai bambini delle cose tipo fare delle linguacce, fare delle capriole e altri esercizi. La piccola fece il ponte che faceva sempre a ginnastica e le veniva bene, l'esercizio le scoprì il pancino e lasciò intravedere l'elastico delle mutandine. Poi fece la spaccata sdraiata sulla schiena e con le gambe sopra la testa. La spaccata le consentì di riprendere la forma della piccola vagina che si intravedeva tra la calzamaglia e le mutandine. La calzamaglia poi era leggermente lisa tra le gambe e questo rese ancora più gustose le foto.

Jacopo non fu le da meno. Sollecitato dalla competizione con la gemella e stuzzicato da Tata May che gli diceva non essere altrettanto bravo di Chiara, si produsse anche lui in varie pose interessanti e piacevoli se non proprio erotiche. In alcune di esse risultava piuttosto chiara la forma del pene e dei testicoli sotto la tuta blu elasticizzata.

Tata May riprese tutto diligentemente, si stupì della professionalità che stava dimostrando, le foto venivano piuttosto bene e nitide, sarebbero state anche più numerose di quelle concordate con Lee, la macchina digitale infatti eseguiva anche foto in sequenza.

I bambini trovarono il gioco piuttosto divertente, erano su di giri e ridevano. Anche Tata May si divertiva e cercava di non far trapelare l'emozione che le procurava cosa avrebbe fatto di lì a poco.

Poi prese il suo PC portatile e scaricò tutte le foto fatte, i bambini si sedettero ai suoi lati sul divano ansiosi di rivedere le loro performance. Erano un po' sudati per tutte le pose che avevano prodotto e ansimavano leggermente. Per vedere meglio le stavano attaccati sul divano, sentiva il loro odore di pre adolescenti agiati e protetti. Il cuore batteva forte a Tata May, il momento si stava avvicinando.

Alla fine arrivò. Erano le 15 e trenta, doveva passare ai fatti.

Aveva preparato il succo di frutta con dentro lo sciroppo sedativo nelle quantità studiate, pera per Chiara, albicocca per Jacopo. Disse loro che era il momento della merenda e andarono tutti in cucina. Preparò il pane con la nutella. Le mani le tremavano leggermente e pensò anche di lasciar perdere, provava veramente timore.

Se tutto non fosse andato come previsto sarebbero state conseguenze pesantissime. Ma aveva bisogno di quei soldi e poi dovette ammettere di cominciare a provare una sorta di piacere perverso per tutto quel piano così ben studiato. I bambini mangiarono e soprattutto bevvero il succo di frutta, Chiara, che era un po' schizzinosa, disse che aveva un sapore un po' strano ma comunque lo bevve, Jacopo trangugio senza problemi.

L'effetto sedativo comparve dopo circa 15 minuti, si accorse che tendevano a chinare la testa e chiudere gli occhi sbadigliando. Invitò quindi i bambini a tornare nella stanza dove avevano fatto le prime foto e attese ancora qualche minuto.

Chiara si adagiò sul tappeto e si addormentò per prima, Tata May la prese in braccio e la portò nella sua cameretta, la coprì con un plaid pensando "la prossima volta toccato a te piccina", le sembrò una cosa spiritose e sorrise.

Chiuse la porta della stanza della piccola a chiave, e serrò anche la serratura d'ingresso della casa in modo che dall'esterno avrebbero dovuto suonare per entrare, dandole così il tempo di rimediare in caso di un rientro inaspettato. Tata May si sentiva abbastanza tranquilla e padrona della situazione.

Jacopo la stava aspettando, si era adagiato sulla sponda del divano con la testa appoggiata sull'avambraccio. Poteva fare di lui quello che voleva.

L'emozione le fece provare caldo, era una donna piuttosto corpulenta come tante donne di colore sopra la trentina, aveva 2 seni enormi fasciati a stento dal reggiseno . indossava la sua gonna vermiglio, e sotto i pantacollant. Decise che sarebbe stata meglio togliendosi la camicia per non sudare e restando solo col reggiseno.

Spostò Jacopo al centro del divano, respirava normalmente e il sonno appariva naturale. Si accorse che era un bel bambino, i lineamenti molto regolari, i capelli castani. La bocca era carnosa e i lineamenti delicati, quasi femminili. Gli rimise la maschera e cominciò a fare le altre foto. Era proprio carino, pensò con quella maschera, e pensare che normalmente era solo uno stronzetto che non la stava a sentire- Provò un senso di tenerezza e istintivamente poso le sue labbra su quelle di Jacopo. Gli dette un piccolo bacio. Non male. Il bacio successivo incluse la sua lingua che si infilò tra le labbra del bambino inumidendole. La bocca di Jacopo rimase leggermente aperta, fece numerose foto perché gli parve molto sensuale.

Gli sfilò quindi le calze e gli fece molte foto ai piedi, Lee le aveva spiegato che parecchi suoi amici le apprezzavano come tipo di foto, erano amanti dei piedi dei bambini.

Gli tolse allora la maglietta, aveva un bel corpicino, ancora piccolo ma veramente ben fatto. Si vedeva che praticava sport, l'odore della sua pelle era molto piacevole. Pensò che, dato che c'era, tanto valeva provare qualcosa di proibito- Non che ne avesse mai provato voglia, non era una pervertita di quel tipo.

Le erano sempre piaciuti gli uomini grossi, pieni di muscoli e con dei cazzi enormi. Il suo maschio, Mandingo, aveva un attrezzo da superdotato e lei godeva come una troia a prenderlo sia nella fica che nel culo. Le piaceva anche nella bocca e spingerlo dentro alla gola più che poteva, per non parlare degli schizzi di sperma calda e abbondante.

Ma ora aveva Jacopo, era una cosa totalmente differente, che le piaceva. Forse, pensò, tutte le cose proibite piacciono perché appunto proibite sono. Tanto valeva divertirsi allora, in fondo che male c'era? L'importante, in ogni caso, erano le foto.

Succhiò a lungo i capezzoli del bambino e lo poi bacio in maniera quasi indecente riempendogli la bocca di saliva e succhiando avidamente le labbra. Leccò delle goccioline di sudore che gli si erano formate sotto le ascelle senza peli per la vicinanza del suo corpo di grossa nera.

I capezzoli le si erano induriti, li aveva enormi con delle areole nere che erano grandi quanto la faccia di Jacopo, si tolse il reggiseno sentendosi molto più libera e cominciò a strofinare quelle tette smisurate sulla faccia e il corpo del bambino. Si era molto eccitata, la situazione si era rivelata coinvolgente, non lo avrebbe mai creduto.

Si accorse delle sue mutande impiastricciate e dell'alone bagnato al centro dei pantacollant. Infilò la mano prendendo sulle dita un po' del suo succo passandolo poi sulle labbra del bambino. Mentre faceva questo pensava a quella testa di cazzo del padre e al piacere che le dava la profanazione del suo piccolo principe.

Ma aveva un lavoro da fare e il tempo stringeva.

Tolse a Jacopo i pantaloni della tuta e vide il piccolo alone giallo in corrispondenza della punta del pene, era proprio un maiale pensò, magari teneva le stesse mutande da una settimana. Pensandoci bene ritenne che quel particolare, in fondo, a Lee potesse non dispiacere.

Fece molte foto aprendo oscenamente le gambe sottili, a volte lasciando intravedere il sesso del bambino ai lati delle mutande, altre tirandole verso l'alto e facendo uscire la pelle dello scroto. Stava diventando una vera esperta, si inorgoglì, forse Lee le avrebbe dato anche un extra.

Alla fine gli abbassò le mutande, fece qualche foto e poi le sfilò del tutto. Le gambe erano leggermente aperte e il sesso rivolto leggermente verso sinistra.

Forse aveva troppa pelle sul prepuzio per i suoi gusti. Pensò al cazzo enorme, nero e circonciso di Mandingo, era decisamente un'altra cosa! Comunque le piaceva anche il cazzo di Jacopo e lo fotografò a lungo.

Seguendo le istruzioni di Lee, strofinò leggermente il pene e testicoli con l'olio di vaselina, il piccolo pene si inturgidì un pochino, l'olio lo faceva risaltare e le foto successive vennero piuttosto bene.

Il fatto che fosse non proprio molle lo rendeva davvero desiderabile, Tata May si passava inconsapevolmente la punta della lingua sul labbro superiore. Prese le punta del pene tra le dita tirando indietro la pelle e scoprendo il glande, La cosa non fu immediata, la pelle non scivolava bene e l'apertura era piuttosto stretta, usò quindi ancora un po' di olio. Alla fine venne fuori il glande rosa, quasi rosso per lo sforzo cui era stato sottoposto.

La investì un odore abbastanza forte, avrebbe parlato a Jacopo della sua igiene intima, ma ora non era proprio il momento di pensarci. Le sequenze fotografiche dettagliavano l'avvenimento in modo molto professionale, saranno già state più di quelle promesse. Tata May era fiera del suo lavoro, stava andando tutto alla perfezione.

Il pene di Jacopo era abbastanza eretto, diciamo al cinquanta per cento, Tata May non resistette oltre e lo prese tra le labbra leccando il glande con precisi cerchi della sua lingua. Il sapore inizialmente forte si stemperò grazie alla lingua e alla saliva copiosa, comunque non le dispiacque il gusto di quel piccolo pene, succhio anche le palline prendendo tutto in bene in bocca.

Le sue mani stringevano gli enormi capezzoli neri, era una cosa che la eccitava ancora di più.

Il pene di Jacopo era ora turgido e completamente eretto, la punta rosso fuoco spaventò un po' Tata May, ma poi pensò che, data la sua scarsa igiene, altre volte sarà stato infiammato. Fece molte foto continuando a sollecitare il pene e i testicoli perché mantenessero l'erezione. Ma il tempo cominciava a farsi stringente, aveva ancora dieci minuti prima di rischiare un risveglio prematuro.

Passo quindi all'ultima serie di foto concordate con Lee.

Leccò dapprima l'ano del bambino continuando a toccargli il sesso, infilò anche la lingua per quanto le fu possibile. Ora in mezzo le gambe aveva un fuoco, voleva avere dietro di lei il suo Mandingo che la sbattesse come lui sapeva fare. Per quello ci sarebbe stato tempo la sera, a casa. Penso che era meglio portare a termine il lavoro non indugiando oltre.

Aveva ancora nella bocca il sapore della merda del culo del bambino quando si decise a prendere il vibratore dalla borsa. L'ultima sequenza di foto era forse la più rischiosa, ma anche la più eccitante.

Desiderava davvero deflorare quel culetto bianco e pensare alla sofferenza del suo odioso genitore se lo avesse saputo.

In ogni caso decise di far assaggiare anche a Jacopo la propria merda e stette un paio di minuti con la lingua infilata nella sua bocca. Ora doveva sbrigarsi.

Il giocattolo era un tipo classico, forse un po' antico, l'aveva scelto per la semplicità e perché non molto grande, la punta era piuttosto sottile mentre si andava allargando più in basso, mentre lo valutava insieme agli altri modelli, le parve il più idoneo, anatomicamente, allo scopo che si prefiggeva.

Passo abbondante vaselina sull'ano di Jacopo e sulla punta del vibratore, quindi lo avvicinò alla sua destinazione cominciando a spingere.

A parte una breve resistenza iniziale, il vibratore penetrò il bambino abbastanza facilmente per una decina di centimetri. Tata May, lo lascio in quella posizione per le sue preziose foto. Uso ancora della vaselina, e poi cominciò il lento movimento in avanti e indietro.

Lo sfintere di Jacopo si dilatava senza problemi- Il bambino cominciò a muoversi un pochino per quell'oggetto così invasivo, ma a Tata May parve che continuasse a dormire profondamente.

Ora il giocattolo penetrava il bambino abbastanza a fondo, le foto erano piuttosto forti. Roba da professionisti, pensò Tata May.

Le foto erano molte più del necessario, le rimaneva ancora tempo per divertirsi un po', continuò allora la penetrazione ritmica ma prese il pene in bocca succhiando avidamente.

Si accorse dell'ancora maggiore erezione all'interno della sua bocca e del fatto che il bambino cominciava ad accompagnare con il bacino il ritmo del vibratore e del suo pompino.

"Guarda come gode di culo...Vuoi vedere che gli viene frocio?", pensò con soddisfazione alla delusione del padre.

Andò avanti ancora un po', poi decise che era meglio finire.

Sfilo il vibratore documentando l'ano aperto e la merda sulla punta del giocattolo.

Era proprio un book fotografico coi fiocchi, che valeva tutti i soldi che le erano stai promessi.

Pulì scrupolosamente e rivestì il bambino, le parve di non scorgere nessuna conseguenza visibile dell'avvenuta penetrazione.

Rimise Jacopo sul bracciolo del divano, nella stessa posa cui l'aveva trovato dormiente.

Si rivestì anche lei e andò a prendere Chiara nella sua cameretta. Di lì a poco si sarebbero svegliati.

Si sveglio prima Chiara, non era assolutamente consapevole fosse passata un'ora e mezza dalla merenda, subito dopo Jacopo.

Il bambino sembrava più stordito e si toccava sentando qualcosa di strano, ma non successe nulla. Poco dopo era nuovamente ai suoi videogiochi.

Era andato tutto alla perfezione e si era anche divertita. Non vedeva l'ora di andare a casa, inviare le foto e raccontare per filo e per segno l'accaduto a Lee.

Pensava anche a quando, dopo le 2 di mattina sarebbe rientrato Mandingo dal lavoro e alla mega scopata che si sarebbe gustata.

Fine Della Prima Parte

R e v i e w s - R e v i e w s - R e v i e w s - R e v i e w s - R e v i e w s - R e v i e w s - R e v i e w s - R e v i e w s - R e v i e w s - R e v i e w s - R e v i e w s - R e v i e w s - R e v i e w s - R e v i e w s - R e v i e w s - R e v i e w s - R e v i e w s - R e v i e w s - R e v i e w s - R e v i e w s - R e v i e w s - R e v i e w s - R e v i e w s - R e v i e w s - R e v i e w s - R e v i e w s - R e v i e w s - R e v i e w s - R e v i e w s - R e v i e w s - R e v i e w s - R e v i e w s - R e v i e w s - R e v i e w s - R e v i e w s - R e v i e w s - R e v i e w s - R e v i e w s - R e v i e w s - R e v i e w s - R e v i e w s - R e v i e w s - R e v i e w s - R e v i e w s - R e v i e w s - R e v i e w s - R e v i e w s - R e v i e w s - R e v i e w s - R e v i e w s

sister

Complimenti! Finalmente qualcuno che scrive in un buon Italiano! Mi ero sinceramente rotto dei falsi Italiani che scrivono con google translator. Bravo! spero di leggere ancora da te.

nobody

Belle storie. Spero ci siano altri episodi. Magari con Madingo che scopa i due bimbi.

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