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Published: 9-Jun-2013
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Si Prega Di Leggere Dal Capitolo Primo
Appena entrato, l'ospite venne presentato da Michele alla moglie; Superati i primi convenevoli di prammatica e in attesa di sedere a tavola, fu fatto accomodare in salotto; Alberto seguendo un tacito copione, si mantenne serio e compito però dava, e non sapeva trattenersi dal farlo, dava spesso delle occhiatine alla bambina e, anche quando strinse la manina alla fanciulla aveva indugiato non poco sia nel fissarle il bel visetto che nel trattenerle la mano.
La signora Elena rimase con loro in soggiorno per una ventina di minuti, corse poi in cucina per preparare la cena. Tutta la serata fu all'insegna di un palpabile, solo i due uomini conoscevano veramente la situazione ambigua. Alberto nel congedarsi sussurrò al padrone di casa: "Sei stato grande stasera...continua a lavorarti così la piccola, OK ?-L'altro tacque abbozzando un mezzo sorriso.
Poco più tardi la famigliola s'era messa a guardare un film alla tv e, pur essendo un film piuttosto truce, nel viso dell'uomo traspariva un lieve sorriso, in quelle poche ore passate assieme al suo "nemico" capì che se la stava cavando per il rotto della cuffia, anche se le spiaceva immaginarsi la sua figlioletta in quelle mani sacrileghe.
Col rituale bacetto della buonanotte, accompagnata dalla madre, la piccola Anna andò a letto, lui il padre, mentre la tv andava a vuoto, corse col pensiero ad un fatto accadutogli anni addietro, quando ancora ragazzino, assistette casualmente ad un incontro sessuale fra un ragazzino sui 13-14 anni e una bambinetta di 7-8. Nel rievocare quelle immagini avvertì nei pantaloni un certo movimento; Si toccò e in pochi secondi gli si irrigidì.
Sovrapponendo la visione di quei ragazzini all'immaginati giochi che Alberto voleva fare a sua figlia, si ritrovò col cazzo in mano durissimo; Si stava masturbando ad occhi chiusi e, arrivato vicino all'eiaculazione, corse in bagno scaricando nella tazza del water una copiosa sborrata; A giocargli questo scherzo, fu di certo il voyeurismo nato forse da quel lontano evento e questa sua risvegliata "mania" l'aiutò a sopportare meglio il vile ricattatore che, da quella sera, era quasi diventato uno di casa aumentando la famigliarità con la bambina che lo vedeva sempre più come un povero papà inconsolabile.
Nel giro di una settimana Alberto si era così voler bene dalla piccina che addirittura finì col chiamarlo zio; L'uomo ovviamente se la guardava con morbosa avidità; Quante volte si trovò a deglutire vistosamente nell'ammirarle il tondo culetto, se lo vedeva passare continuamente sotto gli occhi celato dalle corte gonnelline che poco lasciavano all'immaginazione e lui, a sognare di perdersi fra quelle montagnole di fresca e soda carne.
Le cose per Alberto andavano un po' troppo per le lunghe, pregò allora il padre di darsi da fare perché lui, a contatto con la fanciulla si eccitava continuamente soffrendo enormemente.
-Anna...ti sei accorta com'è depresso zio Alberto? -
-Eh sì...poveretto, ma cosa ci possiamo fare noi...-
-Beh...non so se mi crederai, ma proprio ieri mi ha chiesto una cosa...una cosa...insomma voleva che le mostrassi le tue foto...quelle fatte al mare...quelle in costume da bagno...-
-Lemie foto ? -
-Sì !!! -
-Oddio papà...forse vuole vederle perché...perché sa di noi...? -
-Può darsi amore, però...ho pensato, invece dim mostrargli le foto...che ne dici se domani quando viene...le fai vedere le gambine eh?...eh?...che ne dici...ma sì dai...sì facciamo così !!!-
-E come...? -
-Semplice gioia semplice, tiri un po' su la gonna...e le vede !!!-
-Ma mi vergogno papà...-
-Macchè vergogna e vergogna...allora, al mare...le mostravi a tutti no? -
Anna nella sua innocenza non poteva capire la grande differenza che passa tra essere al mare e a casa; La bambina restò un pochino perplessa, Michele allora anche per bloccare i suoi pensieri avversi, l'abbracciò e le baciò la bella e carnosa bocca con un bacio alla francese sondandole il cavo orale con la lingua e slinguandola a lungo.
Era la lingua di un padre, un uomo di 42 anni che sondava lubricamente la boccuccia della sua bambina di 9 anni, una piccola che pur giovanissima, sapeva il fatto suo; Anche quel pomeriggio i due incestuosi amanti con sempre più passione si scambiavano gioie inenarrabile e proibile.
Al successivo pomeriggio all'ospite gli si fece vedere dal loro vasto terrazzo, l'adiacente parco ludico cittadino, dove bambini di tutte le età si rincorrevano garruli e felici.
-Beato te Michele che puoi godere di queste bellezze - disse Alberto soffermandosi intenzionalmente sulla bimba.
-Già...è vero però, non occorre guardare fuori...ho anche in casa una splendida bellezza...non credi ? -
-Sicuro amico, sicuro...hai una figlia bellissima e, vedrai tra pochi anni fiorirà ancora di più...- disse prendendola per un braccino palpeggiandole la carne morbida - Sei bella sai...troppo bella...-
Michele ridendo, se la prese in braccio prendendola da sotto le ginocchia e portandola di peso in casa; Un tuffo sul divano seppellendola quasi sotto di sé; Sempre ridendo le tempestò il visetto di baci ninnandosela felice.
La piccola divertita, squittiva con gioiosi e acutissimi strilli; Nella festosa lotta, alzando le gambette al cielo, mostrava allo zio Alberto le sue candide mutandine; Lui s'impappinò davanti a tanta bellezza ma poi, sbarrò gli occhi che quasi le uscivano dalle orbite quando vide una mano del padre palpeggiare una coscetta; Il cuore dell'uomo accelerò bruscamente; Il momento tanto atteso stava arrivando.
Anna si tirò su la gonna coprendo anche la mano del papà.
-Anch'io con mia figlia facevo come voi...sapete ? - Farfugliò Alberto al quale il cazzo le urlava dai calzoni; Lo scampanellio che preavvisava la chiusura serale del vicino parco, ricordò a Michele che la moglie sarebbe arrivata da lì a poco.
-L'avvio è buono - disse a Michele nell'avviarsi per uscire - ma domani dobbiamo cominciare prima...OK ? - Era un ordine, ordine perentorio.
Il Dì appresso:
-Anna, vai ad aprire...sarà zio Alberto...deve portarmi dei documenti...- Era questo un modo per giustificare agli occhi della piccola le sue frequenti visite; Ad Alberto gli si illuminò il viso quando la bambina gli aprì la porta.
-Ciao bellissima...- esclamò con entusiasmo dandole un affettuoso bacetto nel bel mezzo della fronte - ...dov'è papà ? -
-In salotto zio vieni...- rispose prendendolo per mano e facendogli strada.
I due uomini finsero di vagliare alcuni fogli parlando fra loro per alcuni minuti; Intanto la piccola, dopo aver gironzolato per la stanza, aveva cinto ai fianchi il padre coccolandosi su di lui Alberto allo sorridendo le chiese:
-Vuoi bene al tuo papà...vero Anna ? -
-Oh sì, tanto...tanto...- mormorò stringendosi ancora di più a lui e chiudendo gli occhio sognanti; Alberto che fremeva, per accelerare i tempi, suggerì al padre:
-Bene...fai pure le coccole alla tuo bambina...non vedi che ti cerca ? - Così mentre lui fingeva di controllare i documenti sulla tavola, Michele abbracciata la figlia baciandole la bocca; Cinque lunghi minuti durò quella dolce suzione sotto gli avidi occhi di Alberto che fremeva tutto eccitato.
Alberto udì, senza distinguere le parole, che il babbo sussurrò qualcosa alla bimba. poi, di colpo il miracolo.
-Guarda Alberto, guarda la mia bambina...ti vuole accontentare...su Annina su, fai vedere allo zio le tue belle gambine...-
La piccina, colorandosi il visetto di rosso porpora, si sollevò un po' titubante la corta gonnellina.
Quale meraviglioso momento; Uno spettacolo sconvolgente: Due perfette gambette prive di qualsivoglia macula, lisce, vellutate e leggermente abbronzate, queste gemme apparvero agli occhi stralunati dell'uomo; Ah come avrebbe voluto avventarsi sopra, palparle, impastarle, baciarle, morderle; Dovette invece reprimere a stento quei potenti impulsi.
Miche aveva allacciato ai fianchi la sua creatura e, un attimo prima che la piccola lasciasse cadere giù la gonna le aveva messo una mano tra le cosce. -Vieni qui amore, vieni qui...fai sentire al tuo papà come sei fatta bene...
perché la mia bimba è fatta bene sai Alberto...sentissi come sono sode queste coscette...-
- Ma allora lo fai apposta per farmi soffrire...sai anche tu cosa c'era tra me e la mia adorata bambina...-
Anna intanto pur essendo alquanto emozionata, seguiva questi dialoghi mordendosi le labbra; Si teneva al collo del babbo , lì in piedi fra le sue gambe, e lui stando seduto aveva facile e comodo accesso alle intimità della fanciulla.
Attratto come la mosca al miele, Alberto s'avvicinò tutto fremente; Schiarendosi la gola, disse:
-Fate toccare anche a me queste belle gambine ? Vuoi Anna ? - Chiese rivolto alla bambina; Accucciandosi ai piedi e senza attenderne il consenso, l'uomo prese dapprima il polpaccio sotto il ginocchio destro, poi fissando il viso della piccola per vederne le reazioni, cominciò a risalire oltre il ginocchio stesso.
Qualche secondo ancora, poi il perverso incontro delle mani dei due uomini sotto la gonnellina di una bambina di 9 anni. Anna era tutta sottosopra, avrebbe voluto fermare quelle avances; Guardò il suo papà e si lasciò fare; Era mossa verso lo zio da un ingenuo e naturale sentimento altruistico, infatti pensò che poverino, aveva perso da poco la sua figlioletta e lei in fondo, si sentiva di poterlo in parte consolare.
La bambina si trovò due mani sotto la gonnellina, una del suo dolce paparino e l'altra del povero zio Alberto; Ben presto quelle carezze agirono sui suoi ormoni provocandole quel noto e dolce formicolio nella piccola fica senza peli.
Uno sforzo sovrumano dovette sopportare zio Alberto per no correre subito sulla tanto sospirata fichettina; Indugiò sul turgore di quella giovane carne godendone l'impareggiabile piacere.
I due maschi si fissarono per alcuni istanti "Sei contento? " Pareva dicessero gli occhi del padre mentre l'altro mostrava la sua gioia nel pregustare quel delizioso corpicino.
Lussuriosi brividi cerebrali percorrevano la mentre del ladro d'amore, mostrando al padre tutta la sua malcelata bramosia di godere pienamente anche lui della piccola fica di sua figlia.
La manina destra della piccola Anna, si posò per sostenersi, sulla spalla dello zio Alberto che accucciato continuava a palparla e, quel gesto lui, lo interpretò come un tacito invito; Gemendo chiuse gli occhi incominciando a risalire estasiato su su dalla coscia al piatto pancino; Le diafane mutandine le impedivano in parte di godere appieno quelle grazie.
Poco dopo mentre Alberto passeggiava con la mano sulla nuda pelle attorno all'ombelico, il padre, allacciate all'elastico le mutandine della sua bambinetta, gliele fece scendere fino alle ginocchia. -Ma papà...- si lamentò piagnucolando la ragazzina , ma si bloccò di colpo sotto la fulminante occhiata di suo padre.
La mano dello zio, nel ridiscendere si soffermò sul piccolo monticello pubico, liscio tepido e terribilmente eccitante. L'uomo 38 anni stava accarezzando libidinosamente il calvo pube di una bambina di 9 anni perversione decuplicata se si pensa che questo avveniva con la complicità del suo babbo; Incredibile !!!-
Ecco, ecco, le dita tremanti scesero ancora un poco e lì, all'apice della fessurina incontrarono la nocciolina della clitoride; Alberto, il ladro vellicò quel vibrante gioiello titillandolo dolcemente; Lei fremette.
-Ti piace ? - chiese nel sentire le vibrazioni del corpicino; La muta risposta l'ebbe quando avvertì la gambe della bambina allargarsi e fare spazio al dito che curioso cominciò a scorrere su e giù lungo la già umidiccia fessura.
Le azioni del padre erano marginali, lasciava ad Alberto il campo libero, cosicché mentre lui allungando il collo ricominciò a baciare la bocca della sua bimba, Alberto mise in funzione anche l'altra mano; Calò alle caviglie e tolse del tutto le mutandine incominciando a vagare con le mani in quel paradiso proibito.
Con la sinistra si palpava le sode chiappette e, con la destra avviò il più peccaminoso e favoloso ditalino mai fatto in vita sua. La fichetta vibrava come un diapason sotto le sue abili dita e, quando poi se le sentì innaffiare dalla fresca sborrina, continuò a titillare il clitoridino nonostante la mano le fosse stata bloccata nella dolce morsa delle coscette della piccola.
Non più di 30 secondi durarono le convulsioni di quell'orgasmo; Alberto si tenne fermo il corpicino sino al completo rilassamento mentre invece il suo uccello aveva raggiunto livelli parossistici.
-Oh gioia...gioia...gioia...- continuava questa perversa litania questo ladro d'amore che mai prima d'ora aveva pensato d'avere una vena di pedofilia nel suo DNA.
Alberto, distolta per un attimo l'attenzione dalla piccina, buttò lo sguardo sul padre; L'uomo si era tirato fuori il cazzo e se lo stava smanettando apertamente.
-Sediamoci sul divano - bofonchiò l'uomo già avviato bene verso l'orgasmo.
Sospinse la figlia seguito da Alberto che sedette dall'altra parte della piccola; In un baleno Michele si calò i pantaloni alle ginocchia guidando subito una manina della figlia sul suo cazzo che svettava durissimo.
Pochi secondi dopo, Anna ridacchiando sguaiatamente impugnò anche l'altro cazzo che il solerte zio le porse, e che imitando il padre si era calati i pantaloni non solo per non inzaccherarli ma soprattutto per l'impellente desiderio di dare sfogo al suo sesso; Aveva ragione di ridere la piccola Anna, la scena era ridicola e eccitante allo stesso tempo.
Una bambina di 9 anni masturbava due cazzi adulti in contemporanea, evento di certo rarissimo se si aggiunge poi che uno di quei cazzi era di suo padre.
Godette per primo Michele nonostante avesse con la figlia una certa dimestichezza però, nel vedere la sua figlioletta che con l'altra mano segava il cazzo di un altro uomo, quella scena lo fece esplodere.
Come i casi della vita possono cambiare le idee, riflettendo s'accorse che anche l'innata gelosia era sparita.
L'orgasmo del ladro d'amore fu soddisfacente al massimo, tanto che al culmine del piacere, le si annebbiò la vista estasi mai provata prima effetto sicuramente per avere fra le mani un corpicino di una bambina di soli 9 anni.
La sborrata di zio Alberto glassò di sperma la piccola mano di Anna che con un ditino di quella stessa mano, quella notte la nel suo lettino, chiudendo gli occhietti sognanti e sicura d'avere fatto un'opera di bene, quel ditino cominciò a deliziare la sua piccola fica.
Continua
Kendy
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