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Published: 8-May-2013
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Per un attimo Lisa crede di sognare, è nuda aletto col suo papà, anche lui nudo, e lui sta dormendo con sonno pesante. Il dolorino che sente alla fichetta, le fa ricordare che il papà ieri sera è entrato col suo affare rigido e duro nel suo pancino. Il suo cuore accelera i battiti nel ricordare il dolore lancinante che aveva provato, ma il ricordo dell'uragano che l'aveva colpita annebbiandole il cervello e scombussolandole scaccia il ricordo del dolore.
Strano, anche la situazione è sconvolgente, si sente felice, il suo papà ora non ha più bisogno di portare a casa una porca qualsiasi, ora c'è lei con la sua fichina per lui, e il babbo ha affermato che lei è come la mamma.
Il ricordo della mamma morta, col tempo si è molto sbiadito nella sua mente, ma per il papà non dev'essere stato così, sembrava impazzito dal piacere con lei nelle sue braccia e gli ha riempito il ventre di seme...di sborra ha detto lui.
Ora si ricorda di tutto anche quello che ha detto e fatto, e a lei cresce ancora la voglia di vedere ancora il coso...il cazzo del papà, vedere se veramente è grosso come lo ha visto ieri. Scosta il lenzuolo e sente l'odore di maschio che ha cominciato a conoscere e che le piace da morire, e
vede il membro del papà duro e gonfio, è veramente grosso, sembra un serpente in agguato. Le sembra impossibile che sia entrato tutto nella sua fichina, eppure si ricorda con un brivido di piacere che lo ha sentito tutto dentro.
Non resiste alla tentazione di sentire il calore della carne del padre, impugna il suo pene indurito e lo stringe come ha fatto ieri sera, e riprova lo stesso piacevole batticuore nel sentire la tenerezza della pelle che ricopre il duro che c'è dentro. Il padre si sveglia, si guarda attorno sorpreso e dopo averle fatto un mezzo sorriso impacciato, la bacia sul visetto frettolosamente e scompare in bagno.
Lei se ne accorta dell'imbarazzo del papà e ne capisce il motivo, ma non se ne cura, lei è diventata donna con lui e non saprebbe rinunciare all'odore del papà, al suo corpo muscoloso...e soprattutto non saprebbe rinunciare alla sconvolgente ebbrezza che ha provato nel sentirsi stringere nuda dalle sue braccia.
Sente lo scosciare della piscia arrivare dal gabinetto, la nuova intimità le piace, loro due sono soli al mondo, lei appartiene al suo papà e lui appartiene a lei...e alla mamma. Certo che se ci fosse ancora la mamma, lui non sarebbe mai venuto nella sua cameretta, a scoprirle la fichetta e il culetto...a guardarla mentre lei faceva finta di dormire e... non avrebbe certamente infilato il cazzo affamato nel suo pancino. Ora lei è la sua pancia... e lui non ci deve rinunciare, non deve portare puttanelle a casa.
Si leva le mutandine nel momento in cui il babbo esce dal bagno, rimane con le gambe snelle spalancate in alto mostrando apertamente la sua fichetta e il suo culetto, e vedendo che lui la guarda imbarazzato, le sorride sicura.
--Ti piaccio papà ? Ti piace vedermi, lo so...dimmi papà sono come la mamma ? - Lui sembra ancora turbato, ma non riesce a staccare gli occhi dal culetto della figlia.
--Sì tesoro mio...sei più magrolina, ma...mi piaci come mi piaceva la mamma e...sei come lei...-
--Sono come lei ? -
--Sì Lisetta, sei bella...calda, vogliosa...piena di passione, proprio come lei...-
--Ti mostrava anche lei... tutto ? -
--E come! Non aspettava altro che io...insomma aveva sempre voglia di fare..
Lisa si gira e mostra il culetto aperto, la sua fichetta paffuta e rosea sboccia fra le esili cosce come un'albicocca appena colta da gustare.
--Anch'io ho voglia papà...prendimi come ieri sera, mi hai fatto morire... di dolore e di piacere...più di piacere però...-
A quella vista lui perde ogni controllo, come ieri sera, la sua bambina è troppo bella, gli è entrata nel sangue in modo irresistibile, così audace e spregiudicata, proprio come sua madre.
--Oh Lisetta mia, mi fai diventare pazzo...sei troppo bella...-
Il cazzo che aveva perso l'erezione mattutina, comincia a gonfiarsi, lo sente irrigidirsi come i suoi pensieri, il bel culetto che la figlia gli sta offrendo con decisione è come una calamita, si precipita su di lui e comincia a baciare la pelle vellutata della figlia. L'odore del piccolo sesso che si sta aprendo come un fiore gli dà il colpo di grazia. Lecca la fica di Lisa con linguate ingorde e la sente ansimare. La carne delle labbrine vaginali è tenera e calda, la fichetta profuma già di femmina e si inumidisce gonfiandosi.
--Sì papà, sono la tua fica...sono tua papà...oh come mi piace...-
Il sapore della carne umida della fichina gli ricorda il sapore di sua madre che lui gustava impazzendo ogni volta, aveva lo stesso sapore, sua moglie aveva la stessa smania di farsi leccare e possedere, lo invischiava sempre in una trappola alla quale lui non era mai riuscito a resistere; Come sua figlia ora.
Lisa lo sta soggiogando con la stessa malia di sua madre, ha la stessa sfrontatezza impudica e forse la piccola non si rende conto di quanta libidine sta provocando in lui. Sta offrendo la piccola fica come lo avesse fatto mille volte...e fino a ieri era vergine.
--Papà...sono la tua fica ora...sono tutta tua papà...-
Il padre ha il cazzo che vibra e, non resiste, la fica che gli si offre umida e gonfia, è troppo invitante.
Impugna il membro e lo appoggia alle labbra del fichino e infila con cautela il glande gonfio come una susina nella carne rossa e tenera; Il calore del corpo della figlia lo fa gemere.
--Papà...non farmi male...fai piano...-
--Sì tesoro...non voglio farti male...diomio che bella fichina cha hai...-
Lisa sente la carne che s'infila con cautela, si sente aprire lentamente, ma inesorabilmente; Il papà la fa impazzire col suo cazzo, lo sente incunearsi e non sente dolore, sente solo che un languore irresistibile sta crescendo e la sta invadendo tutta, sente raggi di calore irradiarsi in tutto il suo corpicino, i raggi partono dalla sua fichetta e dal ventre e giungono fino al cervello.
--Ooooh papà...sììì...mi piace...oooh sììì...oddio come mi piace...-
Sente chiaramente la sua piccola fica riempirsi di carne dura, la carne del papà allarga tutto il ventre e poi si ritira per un attimo facendola sospirare, poi la sente riaffondarsi e le sfugge un gemito; Non riesce a trattenersi, deve gemere ad ogni affondo.
Le scosse che il cazzo del papà le trasmette al ventre diventano veloci e lei sente arrivare il dolce uragano che ieri le ha oscurato il cervello. Lo sente arrivare in modo impetuoso e inarrestabile, il fuoco divampa nel ventre, la tempesta scoppia nella mente e quando il fuoco esplode grida impazzita dal piacere che sta squassando il suo esile corpo.
Grida senza ritegno e si contorce come una lucertola.
--Ooooooh...papàààà...uuuuh...-
La sua fica dilatata è preda di contrazioni che stringono ritmicamente il cazzo paterno imprigionato nel stretto buchetto, e ad ogni contrazione, le mucose spremono umore caldo che avvolge la carne gonfia e viva dell'uomo.
Rivoli di sugo escono dalla sua vagina e colano lungo le cosce arrossate.
Il padre con la mente in delirio frena la voglia che ha di scaricarsi nel ventre della figlia; Rimane immobile col cazzo infilato gustando le contrazioni che lo mungono; Respira come un bisonte per non venire, si riempie i polmoni d'aria e li scarica con violenza. Deve sfilarsi con un grugnito animalesco, non deve sborrare ancora nella pancia della figlia, ieri sera non vi era riuscito, ma questa volta sì.
Si stringe violentemente il cazzo e si accovaccia fra le gambe spalancate e abbandonate della sua figlioletta. La fica della sua Lisetta è fradicia, rivoli di sugo colano sulla pelle delicata; E' un nettare divino, lo deve bere, lo deve succhiare tutto, non deve perderne nemmeno una goccia, è il sugo della sua bambina che sta gemendo e godendo.
Ingoia invasato con avidità tutto il sugo dell'orgasmo della sua creatura, non ne lascia nemmeno una stilla, infila più che può la lingua nella fichina dilatata per cercarne dell'altro e succhia le labbra vaginali gonfie e vive, la sua lingua guizza sul clitoridino eretto, fa scattare ad ogni leccata il corpo della sua Lisetta. Sta stringendo ancora il cazzo con ferocia per non venire, lo stringe fino a far crescere un dolore lancinante che sale dalla sacca dei coglioni e gli s'irradia per tutto il ventre.
La sua Lisetta si sta rilassando sfinita, la sente ansimare forte, ma non più disperatamente come poco prima, e lui s'accorge che i gemiti forti che ogni tanto riempiono la stanza sono i suoi. Lisa sente che il suo papà sta tremando come una foglia, allarga le sue cosce e appoggia il culetto e la fica al bacino del papà per sentirne il tremore; gli fa gonfiare il cuore sentire come lui vibra, cerca il cazzo e lo trova duro e gonfio, ma asciutto
--Papà...non hai...non hai goduto...non sono stata brava ? Non mi hai riempito...-
--No tesoruccio mio, non volevo...non nella tua...-
--Nella mia pancia...ieri sera...-
--Amore...cerca di capire...-
--Vuoi godere papà...vuoi...vuoi sborrare ? Dai papà, dimmi che vuoi sborrare per me...su, dimmelo...-
--Oh sì, sì tesoro...voglio sborrare per te amore...-
--Adagiati papà, sì, così...ti faccio sborrare...voglio vederti sborrare...-
Prende il cazzo in mano e lo mena come ha visto fare dalla puttanella, ne sente la durezza e ammira la pelle tesa della cappella con cupidigia; Il cazzo del suo papà è veramente bello.
--Papà, mi piace il tuo...il tuo cazzo è bello, mi fa bagnare ancora la fichina...diomio che cazzo grosso...-
Mentre fa scorrere la sua manina su e giù, non stacca gli occhi dal serpente di carne che sembra vivere, si sente invasa da una gioia immensamente nuova, l'affetto grande che prova per il padre è un universo, lui è suo e anche il suo grosso cazzo è suo.
--Papà, il tuo cazzo è mio vero ? Sei tutto mio papà vero ? -
--Sììì, sììì tesoro...-
--Ora te lo bacio papà...è il mio cazzo...è tutto mio...-
Si ricorda che piacere aveva provato quando il papà glielo aveva messo in bocca credendo che lei dormisse, un piacere strano e potente, gli aveva fatto tremare il cuore, e il suo cuore se ne ricorda anche lui cominciando a battere forte forte.
Appoggia le labbra sulla pelle tesa della susina e l'avvolge con tremore, il calore e il sapore le tornano in mente e deve cominciare ad ansimare dalla brama. Anche il papà ansima e si agita abbandonato sul letto, alza il bacino a scatti e cerca col suo cazzo la sua bocca.
--Leccalo tesoro...è tuo...-
--Te lo leccava anche la mamma ? -
--Oooh sìì...sì, diomio come lo leccava...-
--Te lo prendeva anche in bocca?...Tutto in bocca ? -
--Sì, lo prendeva tutto in bocca...mi faceva morire...come te ora...diomio come mi succhiava...-
Lisa sembra colta da una nuova bramosia, imbocca il cazzo risolutamente e cerca di infilarsene più che può fino in gola, ma è troppo grosso e lungo per la sua piccola e inesperta bocca; Imbocca il glande gonfio e succhia golosa, infila la punta della lingua nel buchetto che trova e cerca di dilatarlo, sente che il papà geme e ruggisce e lei insiste.
--Papà, faceva così anche la mamma ? -
--Oooh sì così Lisetta...sì, così...-
La sua linguetta accelera, il cazzo dilatato sembra ingrossarsi all'infinito, le sembra impossibile di averlo avuto tutto nella sua fichetta
le sue esili dita scorrono lungo il membro e ne sente le vene pulsare, il suo papà ha davvero un cazzo grosso, non riesce ad avvolgerlo tutto con la mano. Il ventre del papà si contrae e lui comincia a scuotere il corpo disordinatamente. Lisa sente che il papà è veramente suo, suo com'era stato della mamma e che lei sta imparando ad occuparne il posto.
Lei deve farlo impazzire e scordare che la sua fica sta pulsando, deve fare svuotare il bel cazzo del papà e anche i suoi coglioni che navigano come impazziti nella borsa di carne rattrappita, lecca anche quelli e mena la pelle del membro su e giù freneticamente.
I grugniti sono diventati ruggiti e, col cuore che galoppa impazzito, sente arrivare lungo il bastone di carne contrazioni violente. E' la sborra che schizza, schizza a fiotti violenti verso il suo visetto, la colpiscono caldamente e sembrano non cessare.
Lisa deve gemere, una fontana di sperma così è una cosa nuova per lei, vedere il cazzo del papà che spruzza come una fontana le fa rimbombare il cuore dalla gioia, il papà si sta svuotando per lei...sborra e grida solo per lei, sta facendola partecipe della sua mascolinità come certamente faceva con la mamma...si sta spremendo e agitando senza ritegno, e questo solo per lei.
--Sì papà, sborra...sborra per me...dammi tutto...oddiomio quanto sborri papà...-
Si appoggia al ventre del padre che sente tremare e contrarsi ancora, la pelle del papà è leggermente sudata e questo piace a Lisa, e le piace sentire che il cazzo non s'affloscia, rimane ancora caldo e pulsante nella sua mano; L'odore dello sperma le fa girare la testa, è un odore che non sa definire, ma non le fa provare disgusto; Strofina il suo volto bagnato di seme paterno sulla pancia del papà che si sta calmando e si azzarda a leccare un po' di crema che il suo papà ha spruzzato e che ricopre il ventre caldo. Anche il sapore non la disgusta, fa circolare la sua lingua e ne ingoia un po', non può far male è la sborra del suo papà. La nuova scoperta la eccita, lecca come una gattina tutto il ventre del babbo e beve tutto lo sperma che trova.
--Papà, ti leccava la sborra anche la mamma...le piaceva ? -
--Oh se le piaceva...tanto...ma tanto tanto, la ingoiava tutta...sì, la sborra le piaceva un mondo...non solo la mia...-
Lisa crede di avere capito male.
--Cosa intendi dire...papà ? -
Il papà se la tira su di sé e la stringe al suo petto, lei si accovaccia sul corpo muscoloso e cerca di scrutarlo in volto , ma lui la tiene stretta e le accarezza il culetto sodo cercando di nascondere il viso nei suoi capelli.
--Scusami, mi è sfuggito...sì, insomma...alla mamma piaceva la sborra...-
--Papà, hai detto non solo la mia...-
--Beh...le piaceva...anche...insomma, anche quella di altri uomini...-
--Diomio...era una...ti tradiva ! E tu lo sapevi...-
--No tesoro...la mamma non mi tradiva...io lo sapevo...no, non mi tradiva, lo facevamo...assieme...-
--Assieme ? -
--Sì amore, io e la mamma...diomio, come posso dirtelo ? Ecco, la mamma era come te, sempre calda e aveva sempre tanta voglia...di fare...di fare all'amore, dava sempre tutto fino ad esaurirsi, godeva come una matta e mi faceva sempre morire, a volte finivamo esausti e sfiniti, ci davamo tutto, tutto...anche il piacere che uno di noi due provava lo donava all'altro...-
Lisa sente che il cazzo del papà vibra ancora, forse è per lei o il ricordo della mamma...-
--Una volta, al mare, mi ha spinto a fare l'amore con una signora di Torino
...una bella donna...e lei ci stava a guardare e mi incitava; Godeva nel vedermi infilato in un altro ventre mentre guardavo lei che godeva, sapeva che il piacere che provavo non me lo stava dando la donna sotto di me, era lei che mi rubava dagli occhi tutto e...mi faceva sborrare in modo incredibile.
Lisa sente una fitta al cuore che la turba...lo sgomento che prova le fa male...si sente leggermente invidiosa, la mamma amava il papà in un modo che lei non conosce.
--E tu papà...-
--Io ? Io morivo di piacere...il mio amore mi stava facendo provare sensazioni che nessuno al mondo...nessuno mi aveva mai dato...insomma anche se c'era un'altra donna, noi sapevamo che il piacere era nostro, nostro e di nessun'altro...anche i gemiti e le grida estranee ci davano piacere, piacere che gli altri non provavano, noi due eravamo...non so se riesci a capire soli...e fedeli, ci amavamo!
Lisa si alza e si lascia abbracciare, sente il cazzo che le preme sul ventre e finalmente riesce a guardare fisso il papà negli occhi.
--Diomio...e lei ? -
--Lei ? Lei mi diceva che mi amava ancora di più e non voleva che ci privassimo di tutti i piaceri che potevamo avere...sai eravamo giovani e non possedevamo molto... ma questo non ce lo poteva levare nessuno...ora basta tesoro, mi hai dato anche tu un piacere che...mi hai svuotato ! -
Lisa è turbata, sgomenta, ma affascinata. Non sa mettere ordine nei suoi pensieri, il babbo la sta confondendo con i suoi ricordi...ma è lì nudo e sporco di sperma, ed è lì solo per lei.
--Papà mi fai gonfiare il cuore...ora ti faccio da mangiare, oggi non vai al bar vero ? Resti qui con me...voglio che mi racconti tutto della mamma!-
Il sorriso del papà la fa gioire, anche lei sa farlo felice...
Lo trascina in cucina e...
--Resta nudo papà...mi piaci da morire...-
Lei indossa le mutandine più audaci che possiede per nascondere l'umore che le bagna la fichetta, e felice come non mai, prepara il pranzo.
Trova abilmente pose e mosse che le sembrano consone all'abbigliamento, si piega volutamente spesso per mostrare il suo culetto al babbo e gli sorride vedendo che lui l'osserva con occhi lucenti.
--Dimmi che ti piaccio papà...che sonno bella...-
Non ha veramente bisogno di conferme, nota con piacere che il babbo la sta mangiando con gli occhi, ha il cazzo semirigido e fa sforzi per non accarezzarselo e lei non può staccare gli occhi da quel pezzo di carne che le sta diventando famigliare.-
- C O N T I N U A -
StelladelMare
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